Ricerca sull’Alzheimer e la demenza: cinque cose che abbiamo imparato nel 2019
Riportiamo un interessante articolo dell’Alzheimer’s Association statunitense.
[Traduzione di Fondazione Historie dell’originale https://alz.org/blog/alz/december-2019/alzheimer-s-and-dementia-research-five-things-we?WT.mc_id=enews2020_01_08&utm_source=enews-aff-46&utm_medium=email&utm_campaign=enews-2020-01-08&utm_content=homeoffice&utm_term=Story1]
Il 2019 è stato un anno straordinario per la ricerca sull’Alzheimer e sulla demenza.
Mentre il 2019 volge al termine, guardiamo indietro alle intuizioni innovative e significative che abbiamo acquisito sulle cause, i fattori di rischio e il trattamento dell’Alzheimer e di altre demenze.
Ecco i cinque punti principali:
Esami del sangue: una nuova possibilità all’orizzonte. Dieci anni fa, un esame del sangue per l’Alzheimer era una vana speranza, ma oggi non è più così. I ricercatori stanno lavorando attivamente per sviluppare un semplice esame del sangue. Gli esami del sangue sono più facili da eseguire, meno invasivi, più accessibili e convenienti rispetto a molte tecnologie attualmente disponibili per la ricerca e la diagnosi dell’Alzheimer. Una volta che questi test saranno disponibili negli studi medici, potranno anche svolgere un ruolo nella diagnosi precoce. Questo consentirebbe di dare più tempo per pianificare il futuro e ottenere i necessari servizi di assistenza e supporto.
Questioni di stile di vita. La ricerca presentata alla conferenza internazionale dell’Associazione Alzheimer (AAIC) del 2019 – evento durante il quale i ricercatori si riuniscono per condividere apprendimenti e conoscenze – ha evidenziato come fare scelte di vita salutari può ridurre il rischio di demenza. E con scelte salutari si intende una dieta povera di grassi e ricca di verdure, non fumare, fare esercizio fisico regolare e impegnarsi nella stimolazione cognitiva.
I ricercatori hanno anche spiegato come il trattamento intensivo per la pressione alta possa ridurre in modo significativo l’insorgenza di lievi disturbi cognitivi, che spesso portano alla demenza. Ulteriori informazioni su questa ricerca sono disponibili a questo indirizzo (documento in lingua inglese):
Le menomazioni sensoriali negli anziani possono aumentare il rischio. Una nuova ricerca suggerisce come la riduzione della vista e/o la perdita dell’udito, comuni negli anziani, possano aumentare il rischio di declino cognitivo e di Alzheimer, specialmente quando sperimentate insieme. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, lo screening per compromissione sensoriale da parte dei medici può aiutare a identificare gli anziani a maggior rischio di sviluppare demenza. Inoltre potrebbe significare che la prevenzione o la correzione di questi disturbi comuni possono aiutare a ridurre il rischio.
L’Alzheimer è diverso negli uomini e nelle donne. Non è ancora chiaro perché l’Alzheimer colpisca maggiormente le donne. Nel 2019 i ricercatori hanno scoperto una serie di differenze nel rischio e nella progressione dell’Alzheimer tra donne e uomini, che includono differenze specifiche basate sul genere nel modo in cui l’Alzheimer può diffondersi nel cervello. Ulteriori approfondimenti su questa ricerca sono disponibili a questo indirizzo (testo in inglese).
I ricercatori stanno studiando nuovi obiettivi per i farmaci per l’Alzheimer. A partire dal 2019 sono stati identificati oltre 500 nuovi potenziali bersagli farmacologici, dalla riduzione dell’infiammazione nel cervello alla protezione della salute delle cellule nervose. L’iniziativa Part the Cloud dell’Associazione statunitense Alzheimer concede ai ricercatori sovvenzioni per ricerche innovative in merito.