Un mese di Centri Diurni: la svolta “business” dei laboratori
10 Luglio 2020, a un mese esatto dalla ripresa dei Centri Diurni i laboratori sono ritornati operativi, con qualche novità.
È trascorso un mese dalla riapertura dei centri Diurni Celeste, Celadon e Zafferano e una volta fatto sedimentare l’inziale e fisiologico entusiasmo, le attività sono riprese a pieno ritmo: i laboratori di Ceramica, Candele, Sapone, Confezioni, Falegnameria, Bricolage, Tessitura e Agricoltura, hanno saputo reinventarsi al proprio interno come vere e proprie “business unit”.
A ogni laboratorio è stato garantito uno spazio dedicato e un gruppo di lavoro ristretto, orari differiti per il pranzo e entrate a orari diversi. Una situazione anomala, mai sperimentata prima che ha permesso agli educatori, però, di fare alcune riflessioni.
La sensazione più diffusa, quella che ha pervaso le equipe di lavoro fin dal primo giorno è stata lo stupore nel vedere gli ospiti tanto attenti e meticolosi, sia per quanto riguarda l’igiene delle mani e la mascherina, sia per quanto riguarda la necessaria compartimentazione dei Centri Diurni. Con il passare dei giorni, però, si è evidenziata l’occasione di rendere ogni laboratorio il più indipendente possibile dagli altri, garantendo una crescita non solo degli operatori, ma anche degli ospiti.
Alcuni degli ospiti hanno riscoperto amicizie, trovandosi a lavorare con colleghi che non conoscevano o con i quali non erano abituati a condividere la quotidianità.
In generale, l’equipe di lavoro è riuscita a garantire continuità, sia dei i progetti personali, sia della frequenza al laboratorio, ma per alcuni dei lavoratori, si è trattato della prima esperienza con un’attività che magari avevano solo sentito nominare.
Non è così scontato essere in grado di relazionarsi con persone nuove e in molti casi si è notato come ciò sia avvenuto in uno spirito di condivisione e altruismo, con la voglia di mettersi in gioco e di trasmettere le proprie conoscenze.
Inoltre, il gruppo più ristretto ha permesso ai laboratori di concentrarsi su nuove idee, spunti, ricerche, sviluppando una forte tendenza all’innovazione finalizzata alla produzione di nuovi oggetti. Fin dal primo giorno, per permettere una ripresa “reale” delle attività, si è deciso di agire ricalcando le modalità di un’azienda.
Per prima cosa è stato organizzato un inventario delle giacenze di magazzino di ogni laboratorio, quindi si è proceduto a un’analisi del venduto 2019. Ogni laboratorio ha potuto perciò organizzare una programmazione della produzione sulla base dei dati del secondo semestre dello scorso anno, aggiungendo alcuni nuovi oggetti che nel frattempo sono stati “ricercati e sviluppati”.
Ogni responsabile di laboratorio si è poi dimostrato indipendente nella gestione dei fornitori, realizzando, spesso in collaborazione con gli ospiti stessi, gli ordini necessari al rinnovo della produzione.
Dopo un mese di riorganizzazione, tutti i laboratori hanno predisposto un piano di produzione per il secondo semestre, con 18 nuovi oggetti sviluppati e altri in corso di studio.
Autonomia, crescita e condivisione delle informazioni, hanno permesso un balzo in avanti nella gestione della produzione dei laboratori che vedono l’ospite sempre più al centro della propria formazione lavorativa.
Quando si dice: “non tutto il male vien per nuocere”!