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Il Progetto Cucina Amicizia Insieme

Progetto Cucina Amicizia Insieme

Proposte Sociali OdV

Fondazione Historie Onlus – Centro Attività Coop. Sociale. – Centro Socializzazione Coop. Soc.

Con il sostegno del Ministero del Lavoro, della Regione Veneto

Con la collaborazione del Comune di Villafranca di Verona

Con il coinvolgimento dell’IPSAR Carnacina

 

Obiettivi del progetto

Il progetto si pone l’obiettivo generale di rispondere a nuove esigenze post-emergenziali, consolidando le migliori pratiche del periodo in una logica di contrasto alla solitudine e di spinta all’autonomia e all’indipendenza delle persone con fragilità, grazie al sostegno e alla promozione del volontariato e con obiettivi di welfare generativo.

L’idea alla base del progetto è di operare secondo tre linee principali, coerenti alle aree prioritarie individuate, per offrire servizi alle fasce fragili della cittadinanza, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze delle persone con disabilità e avvio di tirocini per inclusione sociale attraverso lo sviluppo di programmi e attività di salute alimentare e l’inserimento nei laboratori con il supporto di una rete di volontari strutturata e formata.

 

Il contesto

La pandemia ha dato origine a diverse situazioni critiche, soprattutto per le persone più fragili come disabili e anziani, categorie costrette a una forte riduzione delle occasioni di socialità. Tra le conseguenze dell’applicazione delle normative di contrasto alla diffusione dell’epidemia vi sono stati il blocco degli stage e il fermo delle uscite, anche di quelle con obiettivi formativi.

Le comunità alloggio, inoltre, hanno dovuto rivedere la loro organizzazione interna, cercando di dotarsi di laboratori di vario interesse così da non far regredire gli ospiti nel periodo del lock-down.

Anche la persona con disabilità che viveva in famiglia si è visto limitare le esperienze di frequentazione dei centri diurni o dei tirocini di lavoro, perdendo così molte abilità.

I processi avviati per promuovere autonomie e indipendenza hanno subito una battuta  d’arresto.

A questo si aggiunga la sensibile riduzione delle donazioni utili alle Associazioni di volontariato per sostenere i costi non imputabili alla normale progettualità.

I volontari di Proposte Sociali seguono oltre 100 persone con fragilità, disabili e anziani con Alzheimer, e le loro famiglie, e a seguito della pandemia si sono trovati a dover rispondere a nuove esigenze post-emergenziali consolidando le migliori pratiche del periodo in una  logica di contrasto alla solitudine e di spinta all’autonomia e all’indipendenza, reinventando le modalità di coinvolgimento delle persone.

Il progetto vede come territorio di afferenza quello di Villafranca e delle aree limitrofe, fino ad arrivare a tutta la provincia di Verona (ULSS 9), area in cui tutti i soggetti coinvolti nel progetto operano da decenni.

Si è scelto di operare prioritariamente sul discorso dell’alimentazione, coniugandolo anche con la ristorazione, non solo in quanto da una sana e correa alimentazione passa la salute di tu, ma anche per la capillare presenza di locali di ristorazione e del loro indotto sul territorio toccato dal progetto (nel solo comune di Valeggio sul Mincio si contano oltre 50 tra ristoranti, osterie e pastifici).

 

Lo sviluppo del progetto

Il progetto si sviluppa su più fasi:

  • Fase 1: analisi dei bisogni e progettazione interventi
  • Fase 2: adeguamento laboratori esistenti sulla base delle esigenze di contenimento 
dell’epidemia e dell’implementazione di nuovi percorsi formavi e di attività di tirocinio
  • Fase 3: preparazione di un team di volontari che sappia affiancare i soggetti fragili coinvolti 
nelle attività progettuali
  • Fase 4: avvio di tirocini e di attività di formazione professionale sul tema della salute
alimentare e ripresa attività laboratori bricolage e tessitura secondo i nuovi protocolli 
Covid-19
  • Fase 5: avvio di incontri sulla sana alimentazione per la popolazione in una logica di 
inclusione
  • Fase 6: organizzazione di social-eating per anziani gestiti da persone con disabilità cognitiva

 

Gli obiettivi del progetto


Gli obiettivi prefissati del progetto sono:

  • formare almeno 4 disabili psichici affinché possano operare in un contesto di cucina professionale
  • inserire al lavoro (tirocinio e successivamente con un contratto a tempo determinato) almeno 2 disabili psichici nella cucina
  • formare almeno 6 volontari che possano affiancare i disabili coinvolti nel progetto
  • diffondere una cultura della salute alimentare e, più in generale, di sana alimentazione, tra i 
disabili psichici e cognitivi del territorio e le loro famiglie
  • avviare attività inclusive sul territorio come sollievo alla solitudine delle fasce anziane
  • proseguire le attività dei laboratori di tessitura, bricolage e cera nel rispetto delle esigenze di 
contenimento del COVID-19 consentendo a ulteriori 6 disabili psichici di operare in sicurezza nei rispettivi laboratori

 

Il dettaglio del progetto

Proposte Sociali, con la collaborazione di Centro Attività Coop. Sociale e Centro Socializzazione Coop. Sociale, sulla base dell’analisi dei bisogni svolta con il continuo e indispensabile coinvolgimento delle amministrazioni locali (Villafranca di Verona e Valeggio sul Mincio), dell’ULSS di riferimento (ULSS 9 Scaligera, direzione Servizi Sociali, Coordinamento Assistenti Sociali), intende promuovere un progetto volto a sviluppare le competenze lavorative e professionali dei disabili psichici del territorio.

La formazione sul campo verrà svolta nel laboratorio di cucina, messo a disposizione da Centro Attività, in uso a Proposte Sociali, sito in Valeggio sul Mincio, Via F.lli Corrà 7.

La scelta del tema alimentare come prioritario ai fini del progetto è motivata dall’importanza di una sana alimentazione e della promozione di un “mangiare bene e con gusto”.

Al fine di poter avviare le attività formative e, successivamente, professionali di cucina, sarà richiesto un adeguamento specifico delle dotazioni tecniche attualmente a disposizione per renderli utilizzabili anche da persone con disabilità psichiche. Il lavoro in cucina verrà organizzato, monitorato e coadiuvato da un gruppo di giovani volontari già professionisti nel settore o opportunamente formati in merito.

Per ampliare lo spettro di potenziali fruitori del progetto si desidera inoltre rafforzare i laboratori di tessitura, bricolage e cera in modo da consentire l’aumento del numero di postazioni operative disponibili e, approfittando degli ampi spazi a disposizione, permettendo a un numero più ampio di disabili di lavorare nel pieno rispetto delle normative di contenimento dell’epidemia.

In una seconda fase s’intende avviare una serie di attività inclusivo/sociali volte a coinvolgere gli anziani del territorio, in particolare quelli con problemi cognitivi o Alzheimer, in momenti d’incontro incentra sul tema della sana alimentazione.

Ci si prefigge, a conclusione del periodo progettuale, di portare all’assunzione (in tirocinio o a tempo determinato) almeno due disabili psichici, di aver formato quattro volontari che possano garantire attività organizzate e gestire correttamente di cucina professionale, di aver organizzato almeno tre incontri con la popolazione sul tema della sana alimentazione e almeno otto social-eating (uno per mese da gennaio a dicembre 2021) destinati agli anziani del territorio e gestiti dal gruppo, di aver consento ad almeno cinque disabili psichici di lavorare nei Centri Diurni gestiti da Centro Socializzazione – sotto la guida di operatori e volontari – nelle nuove postazioni operative.

Ulteriori ricadute positive delle attività previste dal progetto sono la diffusione e lo sviluppo della cultura del volontariato sul territorio in cui si opera.

Queste si concretizzano tramite il coinvolgimento diretto di giovani e, più in generale, dei privati cittadini, grazie all’opera di comunicazione e di promozione svolta.

Target di particolare interesse è quello dei giovani in età scolastica (istituti superiori), su cui può essere inoltre applicato in modo naturale lo strumento dell’Alternanza Scuola Lavoro.

 

I destinatari

Saranno attivamente coinvolti nello sviluppo del progetto

  • 30 disabili psichici
  • almeno 50 anziani in condizioni di particolare fragilità (solitudine, disabilità cognitive, …)
  • almeno 6 volontari
  • la cittadinanza del bacino territoriale di svolgimento del progetto (Villafranca e le aree 
limitrofe, fino ad arrivare a tutta la provincia di Verona – ULSS 9 – area in cui Proposte Sociali e gli altri enti coinvolti nel progetto operano da decenni

 

Le attività nel dettaglio 


  • Azione n. 1: Progettazione
  • Azione n. 2: Segreteria, coordinamento, monitoraggio
  • Azione n. 3: Promozione, informazione e sensibilizzazione
  • Azione n. 4: Adeguamento Cucina
  • Azione n. 5: Adeguamento Laboratori Tessitura, Candele, Bricolage
  • Azione n. 6: Formazione alimentare e culinaria
  • Azione n. 7: Formazione Volontari
  • Azione n. 8: Social eating per disabili cognitivi
  • Azione n. 9: Attività Laboratori Tessitura, Candele, Bricolage
  • Azione n. 10: Inserimento lavorativo disabili psichici

 

I risultati previsti

  • inserire in tirocinio (per poi consolidare in rapporto a tempo determinato) almeno 2 disabili psichici nelle attività di cucina professionale di Valeggio sul Mincio, dando ai disabili stessi una maggiore autonomia
  • preparare giovani volontari a un’attività di supporto sui temi della sana alimentazione e dell’assistenza ai disabili psichici che possa essere sfruttata anche in occasioni conviviali e di diffusione dei temi nella popolazione
  • diffondere la cultura del volontariato tra i giovani
  • inserire 6 utenti dei laboratori di candele, tessitura e bricolage in modo che possano operare 
in sicurezza secondo i protocolli di contenimento dell’epidemia
  • creare almeno 8 momenti conviviali – sempre seguendo la normava di contenimento – che 
consentano alla cittadinanza di avvicinarsi ai temi della sana e correa alimentazione e alle 
persone anziane sole di avere occasioni di svago e di uscita dalla solitudine
  • sperimentare le abilità dei disabili psichici, diffondendo l’idea positiva della loro possibile 
completa inclusione nella normale attività lavorativa

 

Gli effetti moltiplicatori

  • la disponibilità di una cucina idonea alla formazione professionale e sicura per un utilizzo da parte dei disabili psichici e di volontari preparati ad affiancare i formatori nelle attività educative consente di replicare il corso in edizioni successive, permettendo la preparazione al lavoro di altri disabili
  • la disponibilità di 6 postazioni addizionali nei laboratori di cera, bricolage e tessitura permane nel tempo, permettendo una più ampia attività del laboratorio e quindi la possibilità di coinvolgere un numero più ampio di disabili psichici nei lavori dei centri diurni, pur garantendo la massima attenzione alle normative di contenimento
  • il corso per volontari potrà essere erogato anche in edizioni successive, con l’auspicio di generare una disponibilità più ampia
  • la predisposizione di un format di incontri sui temi della sana alimentazione consentirà di replicarli a piacere anche successivamente alla conclusione del progetto, consentendo di raggiungere col messaggio una platea più ampia di popolazione
  • la strutturazione di un format di social eating che consenta, grazie all’integrazione di volontari opportunamente formati e dei disabili psichici preparati a operare in cucina, di generare momenti di sollievo dalla solitudine e di incontro sui temi della buona alimentazione potrà proseguire anche successivamente alla conclusione del progetto. Si pensa di pianificare indicativamente un social eating ogni due mesi, in modo da renderlo un appuntamento fisso e avvicinare un numero sempre più ampio di persone, non solo tra gli anziani ma anche tra i giovani in modo da coinvolgerli come volontari

 

Gli effetti positivi delle collaborazioni

  • Centro Attività e Centro Socializzazione: lo sviluppo di tutto il progetto è reso possibile solo grazie alla disponibilità di Centro Attività Coop. Sociale e di Centro Socializzazione Coop. Sociale. Proposte Sociali per tradizione ha sempre operato all’interno dei laboratori (cucina compresa) di Centro Socializzazione e dei locali di Centro Attività per sostenere sia le attività dei disabili e far emergere le loro abilità, sia per le vendite dei prodotti creati nei laboratori. La grande esperienza delle due Organizzazioni inoltre garantisce la massima qualità del servizio offerto ai disabili, alle loro famiglie e alla cittadinanza in genere. Gli educatori dei due partner sono inoltre in grado di formare nel migliore dei modi i volontari coinvolti affinché diventino autonomi nelle loro attività di affiancamento.
  • Comune di Villafranca e Comune di Valeggio sul Mincio: grazie allo straordinario e continuo supporto delle Amministrazioni locali è possibile individuare i potenziali utenti del progetto più idonei e in grado di massimizzarne l’impatto positivo. Il confronto con gli Assessori al Sociale permette inoltre di ampliare il coinvolgimento dei giovani nelle attività di volontariato, preparando il terreno a ulteriori coinvolgimenti.
  • ULSS: tutte le attività svolte nell’ambito del progetto vengono condivise con gli uffici ULSS di riferimento, con particolare attenzione a un confronto continuo con le Assistenti Sociali che seguono i disabili coinvolti, al fine di garantire la miglior aderenza delle azioni intraprese con i loro progetto di vita. Solo con un costante affiancamento si riesce a creare il welfare generavo che ci si propone di sviluppare.

 

Le ulteriori ricadute positive del progetto

Il progetto prevede una ricaduta positiva ben maggiore rispetto a quella ritenuta centrale. In particolare:

  • sviluppo della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani
  • sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non 
autosufficienti
  • contrasto alle condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui 
fenomeni di marginalità e di esclusione sociale
  • contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e 
percorsi di coinvolgimento avo e partecipato
  • sviluppo e promozione di programmi e/o attività di educazione alimentare
  • accrescimento della consapevolezza per l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per 
favorire l’autonomia delle persone con disabilità grave e una migliore gestione della vita 
quotidiana, anche attraverso tirocini per l’inclusione sociale
  • sviluppo delle reti associative del Terzo settore e rafforzamento della loro capacity building, 
funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo Settore

Si sottolinea in particolare come tutto il progetto ruoti attorno al concetto di sviluppo delle abilità dei disabili psichici attraverso il sostegno di giovani volontari che consentano loro di aumentare le proprie competenze lavorative.

Per ulteriori informazioni e per aderire il progetto, è possibile contattare Proposte Sociali Odv, all’indirizzo email ps@historie.it

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FONDAZIONE HISTORIE ONLUS • Via Mantova, 11 • 37069 Villafranca di Verona
C.F. 93013440236 • P.IVA 02146410234

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