Il ruolo dell’Educatore
Oggi pubblichiamo una profonda riflessione di uno degli Operatori professionali che si dedicano quotidianamente con amore, competenza e passione ai nostri ospiti e alle loro famiglie.
“L’educatore è come un’impalcatura”. Questo è l’insegnamento può grande che porto dentro dai tempi dell’Università. Un professore ci ripeteva sempre: l’educatore non è altro che un’impalcatura con la funzione di favorire e proteggere la costruzione della personalità dell’altro.
Se non ci si sta attenti, però, l’impalcatura può indurre a pensare ad un costruire da parte di altri: non è la casa che “vien su da sola” ma è il muratore che mattone dopo mattone la costruisce. L’educatore non deve cadere nel tranello di sentirsi quel muratore! A ben guardare, lui non è il costruttore ma soltanto lo strumento (l’impalcatura appunto).
Per chiarire ogni dubbio, ho provato a creare una seconda immagine, che a mio avviso, descrive senza lasciar spazio a dubbi il concetto di educare. Educare, dal latino educere, significa “tirar fuori”, “condurre”, “promuovere”, e perché no, sostenere. Quale miglior immagine allora di quelle del paletto che il contadino pone a sostegno della piccola piantina? Quel paletto non fa alcun lavoro al posto della piantina, ma la sostiene nella sua crescita affinché possa avere le stesse possibilità di ogni altra, la conduce verso l’alto, la aiuta a tirar fuori tutta la grinta che serve per contrastare la forza di gravità e stare bella diritta.
I tutori che si usano a sostegno delle piante (questo è il loro nome corretto) penso siano la miglior metafora per indicare gli educatori, ossia quelle persone che hanno scelto come professione quell’aiuto che non deve mai diventare assistenza, ma al contrario crescita e spinta verso l’autonomia e il benessere.